Eccoci arrivati, dopo quasi quattro ore di viaggio, a Manarola.
Al momento della prenotazione in hotel, ci dicono che è assolutamente vietato entrare in paese con la macchina, quindi appena arrivati parcheggiamo subito fuori dal paese e troviamo ad aspettarci il piccolo pulmino messo in dotazione per i clienti.
Alloggiamo in un ex frantoio ora diventato un piccolo Hotel confortevole e poco lontano dal mare dove, ogni mattina, ci hanno servito la colazione nel piccolo e romantico giardino interno, all’ombra di piante di limoni.
Il primo giorno lo dedichiamo alla visita del paese: in diverse guide e siti internet, consultati prima di partire, ho letto che Manarola è considerato la “perla” delle Cinque Terre e che in effetti il borgo è entrato a far parte de “I borghi più belli d’Italia”!
Si tratta di un piccolo e antico borgo, tutto arroccato su un promontorio a strapiombo sul mare con il suo bel porticciolo. E’ caratterizzato da casine tutte coloratissime e costruite una sopra l’altra sfruttando l’altezza del monte e collegate da strette viuzze (carruggi) e scalinate con saliscendi… a prova di polpacci 😉
Assolutamente da fare è la passeggiata lungo Via Belvedere, soprattutto nell’ultimo tratto in cui ci si trova come su un balcone a strapiombo sul mare e da cui si gode di un panorama davvero stupendo.
Di sicuro, dei cinque paesi, è in assoluto quello più tranquillo, appunto per l’assenza di mezzi di trasporto “motorizzati”… Unica eccezione? Un piccolo trenino che collega i cinque comuni per chi proprio vuole eliminare completamente l’utilizzo dell’auto durante il soggiorno (cosa che noi abbiamo fatto e che consiglio vivamente!).
Il secondo giorno, di buon’ora, decidiamo di fare una suggestiva passeggiata lungo la famosa “Via dell’Amore”, che in una ventina di minuti ci porta a Riomaggiore, passando per una stradina interamente scavata nella roccia, a picco sul mare: se siete con il vostro compagno o compagna, credo non ci sia niente di meglio di questa camminata, fatta tenendosi per mano, accompagnati dal suono delle onde e dei gabbiani… Meglio ancora se al tramonto, ancora più romantica!!
Arriviamo a Rio Maggiore, in realtà il primo paese delle Cinque Terre venendo da La Spezia: anche questo borgo è caratterizzato da case molto colorate che si sviluppano in altezza, da un bel porticciolo e da enormi vigneti a terrazza… Eh già, è proprio qui che si produce il buonissimo Sciacchetrà, un passito che merita davvero e che consiglio vivamente come ottimo souvenir!
Nel borgo meritano di essere visitati l’oratorio di Santa Maria Assunta, l’oratorio di Sant’Antonio Abate e l’oratorio di San Rocco.
Il terzo paese è Corniglia, arroccato su una scogliera alta un centinaio di metri e, diversamente dai precedenti paesi, è l’unico a non essere a contatto col mare e quindi senza un porto (infatti vanta una tradizione agricola, piuttosto che marinara come gli altri borghi).
La strada più bella, ma anche la più faticosa, per accedervi è la Lardarina: una lunga scalinata formata da trentatré rampe e 377 scalini!
Qui a Corniglia troviamo uno degli edifici sacri più interessanti delle Cinque Terre: la Chiesa di San Pietro, edificata nel 1300 in stile gotico – ligure.
Proseguiamo raggiungendo Vernazza, decisamente il più elegante dei cinque borghi: vanta un’antica e lunga tradizione marinara ed, in effetti, è anche l’unico vero porticciolo di tutte le Cinque Terre. Qui troviamo anche i resti del suo possente sistema difensivo: la cinta muraria, il Castello Doria, la torre di avvistamento e il Bel forte.
Per ultimo ecco Monterosso, il più vasto dei paesi, un antico borgo marino dove, oltre alle scogliere a picco che non ci hanno mai lasciato, troviamo anche stupende spiagge (le uniche delle Cinque Terre)!
Merita fare una bella passeggiata nella parte vecchia del borgo, passando per i noti “carruggi” e, cercando tra i vari negozietti di produzione locale, un altro souvenir gastronomico da portare come ricordo è senza dubbio un bel vasetto di Acciughe di Monterosso!
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