Los Angeles, San Diego, Sacramento, San Josè, Fresno, e perché no, un salto anche a Las Vegas., in Nevada!
Eccole! Sono alcune delle tappe più caratteristiche per un tour della California.
Ovviamente, non ho resistito nemmeno io e su un mezzo di trasporto, piuttosto che un altro, alcune le ho raggiunte. Premetto che il mio viaggio non prevedeva un giro turistico dello Stato della California, ma visto che ero lì, non potevo rinunciarci.
Eppure oggi, non sono qui a parlare di nessuna di queste città sopra citate, città che solo a nominarle fanno assalire alla mente sole, caldo, infinite spiagge e divertimento. Tutt’altro.
Sono qui per raccontare un’altra grande città, importante anch’essa, che al contrario delle altre, solo a sentirla nominare, vengono i brividi di freddo.
San Francisco.
Dicono sia una delle più belle città del mondo, forse la più bella tra quelle con grandi baie: Hong Kong, Sidney, Manila, Singapore, New York, Rio, Napoli.
Ancora io, in compagnia di me stessa, con la medesima sensazione di libertà che mi scorre nel sangue, e la felicità di essere in un infinito viaggio, ovunque io sia. Sempre con la stessa voglia di scoprire, ed imparare in ogni minuto della giornata, qualcosa di nuovo.
Arrivavo da Venice Beach, il luogo nel quale ho “vissuto” per più di un mese, convinta che una maglia di lana mi sarebbe potuta bastare, eppur sbagliavo. Un clima mite, una popolazione cosmopolita proveniente da tutto il mondo e tutto il suo incanto che risplende tra le colline che tanto la caratterizzano. Questo terreno così collinoso ha creato molti problemi di trasporto, che i primi abitanti dovettero risolvere con la creazione della funiculare, dichiarata monumento nazionale.
Due giornate strazianti, per una come me, decisa a raggirarsi in bicicletta, non sapendo che San Francisco fosse situata su delle importanti colline. Miglia su miglia a piedi, che mi hanno permesso di non perdere nemmeno una via. Sì, ma che fatica! Ne è valsa decisamente la pena. Ci sono davvero molte cose da vedere in veste da turista, troppe, avendo a disposizione solamente due giorni. Union Square, Chinatown, nella quale i residenti Cino-Americani sono oltre 80.000, quasi un decimo della popolazione intera di San Francisco, North Beach, la cui miglior descrizione è quella di un misto di Little Italy e la Soho di New York. Lombard Street la via più serpeggiante del mondo, il Golden Gate Park, Haight Ashbury, il quartier generale della comunità degli hippie, la case vittoriane e tanti altri monumenti.
Cartina in mano (come le peggiori turiste) cercando di capire dove fossi situata, alla ricerca del nord. Tutti cordiali, tutti disponibili ad aiutarmi nonostante io non abbia mai chiesto nulla.
Nice!! That’s America! Nonostante fosse una grande città, e le persone fossero di corsa, trovavano il tempo per fermarsi e chiedere se avessi bisogno. Alla fine, me la cavavo sempre da sola, magari allungandomi la strada, ma in ogni angolo della città c’è qualcosa da scoprire.
Eppure, il mio desiderato giretto in bici, non me lo sono fatta mancare.
Parto al mattino e raggiungo la costa a nord, noleggio una bicicletta, e malgrado la nebbia, il vento ed il freddo salgo in sella, ed inizio a pedalare. Ed ecco che dopo nemmeno un minuto, vedo un isolotto davanti a me, che di grazioso, non ha nulla. Alcatraz. Solo udire il suo nome fa ancora venire i brividi, anche se dal 1963 non è più stata usata come penitenziario federale. Fredda, tetra e triste. Fotografata nulla di più, per poi percorrere la strada, cercando di riscaldarmi e di raggiungere il prima possibile il famosissimo Golden Gate Bridge, tradotto in italiano corrisponde a Porta Dorata. È uno dei ponti più lunghi al mondo: 1.280 chilometri. Bello, bellissimo. Certo, guardando una fotografia.
Cosa che spesso avviene a San Francisco, è il calare della nebbia, che ha reso me, una dei tanti sfortunati. Non ho potuto vederlo bene come avrei voluto, ma lo ho attraversato, e una torre, alta 227 mt. Per pochi istanti sono riuscita a scovarla. Una chiara immagine di una struttura enorme, rossa/arancio.
Pedalo e pedalo, arrivando alla meta, l’Old Mill Park, un piccolo tranquillo parco in mezzo alle sequoie, perfetto per entrare in un magico regno di quiete e tranquillità. Ho appoggiato a terra la bicicletta, ed ho abbracciato un paio di sequoie ricavandone energia per poi sorridendo sdraiarmi, e guardare in alto, quegli alberi che sembrano infiniti, o forse lo erano davvero.
Infiniti come la voglia che sento vibrarmi nel corpo di avventurarmi ovunque, di sentire il battito del mio cuore e sentirmi sempre più viva.
Viaggiare mi fa sentire così, mi riempie.
Di viaggiare, non mi stancherò mai.
This is my beautiful life.
LOVE LIFE.
Tania
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