Monte Argentario
Ci avviamo di nuovo verso la bella stagione e, nonostante il relitto della Costa Concordia arenatosi in prossimità dell’isola del Giglio sia ancora lì a “dare spettacolo” raccogliendo decine di curiosi inspiegabilmente attratti dal disastro avvenuto un anno e mezzo fa su quella nave anziché dalle bellezze naturali del luogo, non posso non scrivere una recensione che incoraggi il viaggiatore “sano” a recarsi in quegli stessi posti, al fine però di godersi quello che i cosiddetti Caraibi della Toscana hanno da offrire a livello turistico, non “scandalistico”. Stiamo ovviamente parlando di un bel finesettimana all’Argentario, in provincia di Grosseto.
Non a caso ho citato il soprannome “Caraibi” dato a questa zona: le acque cristalline intorno al promontorio motivano ampiamente l’analogia, andandosi ad affiancare a una conformazione naturale del territorio della laguna di Orbetello già di per sé affascinante: il monte Argentario si innalza al centro di quella che potrebbe a tutti gli effetti essere chiamata un’isola se non fosse per le due lingue di terra (Tombolo di Giannella a nord e Tombolo di Feniglia a sud) che la legano alla terra ferma. Al centro della laguna che si viene a formare sorge il paese di Orbetello, su un istmo che si spinge fino a quasi metà della suddetta laguna per poi legarsi all’Argentario con una strada artificiale che fornisce una terza via per raggiungere il monte e che ricorda, anche se ovviamente molto in piccolo, la Via Libertà di Venezia.
Una volta raggiunta l’area del Monte Argentario, i principali centri abitati sono Porto Ercole a sud e Porto Santo Stefano a nord (da quest’ultimo partono i traghetti per l’Isola del Giglio) ma io e il mio ragazzo, per fare una scelta diversa dal solito, abbiamo optato per una sistemazione in agriturismo anziché hotel o b&b, in una struttura che sorge circa a metà strada tra i due paesini. La sistemazione è stata perfetta per un fine settimana: abbiamo potuto autogestirci perché avevamo a disposizione un vero e proprio appartamento, con tanto di angolo cottura, ma per colazione potevamo gustare l’ottimo buffet di prodotti casarecci offerti dal proprietario. Non c’è nulla da fare, niente come la meravigliosa Toscana riesce a tirare fuori anche dal tipo più metropolitano un insospettabile amore per la campagna e la natura in generale!
La nostra prima tappa nel pomeriggio è Porto Ercole: parcheggiamo prima di imboccare la via Panoramica e da lì ci dirigiamo prima alla Rocca Aldobrandesca (o Rocca Spagnola), dopodiché proseguiamo la lunga camminata (circa mezz’ora) verso il Forte Stella, sempre lungo la via Panoramica. A metà strada ci fermiamo anche a fare qualche foto al piccolo isolotto (denominato, appunto, Isolotto) non lontano dalla costa. In serata torniamo verso il centro del paese per rifocillarci dopo la faticosa scarpinata e, dopo un’altra breve passeggiata, rientriamo definitivamente alla base.
La mattina dopo partiamo subito in direzione Punta Telegrafo (a 634m di altezza, il punto più alto del monte). Lungo la strada si incontra anche il Convento della Presentazione dei Padri passionisti, luogo di tranquillità immerso nel verde e intorno a cui crescono le particolari erbe dalle proprietà digestive con cui si prepara la specialità del posto: il liquore Argentarium. Giunti in cima il panorama è purtroppo immerso in una leggera foschia, ma non per questo meno affascinante. Una volta tornati “a valle” ci dedichiamo a un giretto per Porto Santo Stefano, dove ci fermiamo anche per pranzo.
Il periodo in cui siamo partiti noi purtroppo non era piena estate, quindi il clima non permetteva di bagnarsi o di fermarsi a prendere il sole in spiaggia, ma nella stagione giusta è importante segnalare anche la decina di punti di immersione lungo tutto il perimetro del promontorio: per gli appassionati assolutamente da non perdere, so che i fondali qui sono meravigliosi! Per chi invece è un’amante del lato storico e artistico del luogo che va a visitare allora munitevi di cartina e scarpe da ginnastica perché tutta l’area offre percorsi più o meno immersi nel verde che vi condurranno a scoprire i numerosi forti, rocche e torrioni disseminati su tutto il territorio. La zona presenta inoltre varie cavità carsiche lungo la riva, la più famosa di cui è la Grotta Azzurra (situata dopo Porto Ercole e accessibile via mare).
Il weekend a nostra disposizione purtroppo è stato particolarmente breve ed è già ora di rientrare, ma se siete in zona per anche solo un giorno in più consiglio di fare tappa anche alle famose Terme di Saturnia, ad appena un’oretta di macchina da Orbetello: per rilassarsi e tornare a casa rinvigoriti dopo aver dedicato a questa meravigliosa zona in terra toscana qualche giorno senz’altro pieno ma, ne sono certa, anche decisamente piacevole e appagante.
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