Kenia, non solo mare ma Chakama e i colori di Laura a cura di Mariagrazia Conti

ADMIN
30 Apr 2014

kenia

 

Essere indecisi non è da me, soprattutto quando si parla di viaggi.

Ho voglia di  partire, il paese e’ l ‘Africa ma non riesco a trovare nessuno che parta per fine gennaio massimo i primi di febbraio, ho pensato c’e’ la crisi, macche’ sono io che parto nel periodo sbagliato, la maggior parte delle persone sono partite per le feste natalizie e quindi per trovare un gruppo dovrei aspettare fine febbraio, primi di marzo.

Vorrei andare a Chakama, ma Popi il responsabile di questo progetto e’ in Italia, da sola non mi va’ di partire, e’ cosi bello condividere l’emozione di un viaggio insieme ad altre persone.

Vi chiedererete cosa sia Chakama?   E’ una località in Kenia a circa 70 di km. da Watamu, località balneare non lontano dalla più conosciuta Malindi.

C’e’ un progetto di solidarietà su questo posto, dalle foto che sono state messe e da  quello che ho potuto capire è faticoso fare qualcosa., In Italia gli amici di Popi organizzano cene di solidarietà, ma lui non c’e’ a poter elencare tutto quello che c’e’ da fare o e’ stato fatto, raccolgono sempre pochi soldi, .anche io ci sto pensando, una volta in ufficio per pasqua ho chiesto ai colleghi di partecipare per comprare 10 galline, . Ma tanta gente ha timore a donare e cosi Popi ha deciso di togliere questa Onlus, si sono fatte chiacchiere sulla vera situazione di Chakama.

kenia

Mi e’ crollato un mondo addosso, ho pensato no non può  essere cosi anche questa Onlus,  perchè tutti usano questi paesi poveri per i loro scopi?Sono rimasta con questo dubbio fino a quando il circolo a cui sono iscritta non ha proposto  una settimana in un villaggio in Kenia, a Watamu.

Una delle mie amiche si decide e cosi partiamo, non solo per il mare ma anche per Chakama e  per i colori di Laura.

Eh già  la  stavo dimenticando, Laura è una ragazza che ho conosciuto su  forse proprio grazie al sito di chimiconsigliaunviaggio

Nelle nostre chiacchierate su f.b. a volte l’ho ripresa, lei ogni anno andava in Kenia e quando ritornava  in Italia si lamentava sempre del  lavoro, del suo paese sempre avvolto nella nebbia, insomma di quasi tutto. Mi veniva istintivo dirle, ma se non hai nessuno molla tutto, in  Africa si vive con cosi poco, abbi il coraggio.

I primi tempi, giustamente mi rispondeva a tono, poi  ho notato che le sue risposte erano piu’ pacate, piu’ dolci., Era pronta per partire, per raggiungere i suoi amori, il ragazzo che ha sposato e i colori, eh gia’ i bellissimi colori del suo villaggio.

Finalmente si parte, come al solito preparo prima la valigia per loro, i bambini,ma questa volta oltre al vestiario, giocattoli, porto anche un po’ di materiale scolastico…ho deciso di andare a Chakama, devo rendermi conto di quello che esiste veramente.

Una mia collega  compra dei mappamondi gonfiabili, io riesco a trovare delle piccole cartine geografiche, tra le  mie amiche c’e’ chi  mi procura delle medicine, aspirine, antibiotici, cerotti, altre del vestiario e giocattoli , non c’e’ nulla da fare quando preparo la valigia, la mia e’ sempre l’ultimo pensiero.

Arriviamo, il villaggio e la spiaggia sono cosi cosi, pero’ si mangia bene, il personale e’ tutto molto attento,  anche troppo direi..una sola nota negativa, se cosi si puo’ definire, i beach boys, non ti danno pace, non puoi fare due metri sulla spiaggia che ti assalgono, che fai, che non fai, come ti chiami..ect ect…detto cosi non sembrerebbe cosi noioso, ma vi assicuro che invece e’ proprio così.

La mattina esco presto  voglio fotografare, incontro uno di questi ragazzi , un signore sta facendo footing  con cortesia mi avvicino e gli chiedo se camminiamo insieme, alloggia in un villaggio vicino sono molti anni che viene su questa spiaggia, mi da’ un  imput..se ti danno fastidio, riferito ai beach boys, di loro che gia’ stai in contatto con qualcuno.

kenia

Si riavvicina il ragazzo di prima vuole sapere se ho gia’ prenotato qualche escursione, dico di no tranne il safari che abbiamo gia’ prenotato in albergo, mi dice che lui avrebbe fatto pagare meno, si parla di 20 – 30 euro di risparmio, mah puo’ darsi pure che con i ragazzi vedi piu’ cose al di fuori del solito itinerario, noi ed altri  abbiamo deciso per l’albergo perche’ c’e’ un assicurazione, in questi posti non si sa’ mai cosa puo’ succedere, magari si ferma la jeep, pero’ ci mettiamo d’accordo per una passeggiata nel pomeriggio sulla secca. Eh gia’ nel pomeriggio c’e’ la bassa marea e cosi con la mia amica e un codazzo di giovanotti ci incamminiamo verso un punto dove vediamo le stelle marine, i pesci palla..ect. ma questo non te lo fanno mica  x favore, c”e tutta una contrattazione, alla fine abbiamo deciso per un pacco di farina da dividersi tra loro,  dicono che una confezione grande costa 24 euro, gliene diamo 25 con la promessa che ognuno deve avere minimo 3 pacchetti a testa,  sono in 7 e i pacchetti 25, credo che lo faranno, non hanno chiesto soldi ma da mangiare.

Non sto’ ferma un attimo, devo decidere tante cose, voglio andare a Chakama, voglio conoscere Laura e giustamente la mia amica vuole fare anche il safari, a me non importerebbe ne ho fatti gia’ molti, ma siamo in vacanza  insieme e cosi prenoto anchio,.non me ne pentiro’, la natura e’ sempre meravigliosa!

Siamo arrivati di martedi, il mercoledi incontro Laura e’ come la aspettavo, bella , solare e contenta..la incontro in una scuola di Watamu con lei c’e’ una ragazza giovanissima, Federica, e’ arrivata anche lei da pochi giorni, si fermera’ un paio di mesi , e’ venuta qui a fare volontariato, come le ammiro queste persone.,

Vicino la scuola c”e un orfanatrofio dove ci sono bimbi disabili,  c”e una bimba Anna che e’ un  amore, mi prende subito la mano e mi porta a vedere la stanza dove dorme e poi apre continuamente la porta del bagno, per lei sicuramente e’ una novita’ perche’ e’ contentissima quando mi apre questa porta.  Con Laura si parla, ha in mente molti progetti, prima di tutto il volontariato, sta’ facendo delle foto, le metterà su FB cosi i suoi amici e qualcun altro si renderanno conto di quello che veramente esiste e se qualcuno vuole partecipare economicamente almeno sa’ quale e’ la destinazione.

Piu’ tardi  mi porta a conoscere il marito, e’ simpaticissimo, gestisce un bar, in confronto ad altri e’ uno evoluto, nel frattempo cerco di mettermi in contatto con qualcuno per Chakama, la nuora di Popi mi da’ il numero di telefono di due ragazzi, anche loro arrivati il giorno prima,si fermeranno un mese a Chakama, .mi sento niente in  confronto a loro, io ho portato solo una valigia, loro portano se’ stessi.

Nel  frattempo la mia amica rimasta al villaggio, si organizza per un escursione a  Watamu, insieme ad altri,, mi dispiaceva averla lasciata da sola ma non volevo che il primo impatto fosse la miseria e la scuola per disabili, non mi sembrava il caso, le cose vanno fatte conoscere gradualmente-

Il giorno dopo, siamo a giovedi, si parte finalmente per Chakama, la sera prima avevo preso accordi con Martina e Roberto, appuntamento alle 11 al nostro villaggio.

Li accompagna un autista che parla solo inglese e’ gia’ pratico di Chakama, ha gia’ accompagnato altre persone, in macchina facciamo conoscenza ,Roberto e’ infermiere e lei fisioterapista, ogni anno si prendono un mese di aspettativa e partono.

L.’anno scorso hanno lavorato in un orfanatrofio in Namibia e quest’anno hanno scelto il Kenia, ma la cosa bellissima e’ come si muove il destino intorno a noi, mette insieme le persone e cio’  che le accomuna..ci credo a queste cose, loro sono di Corinaldo il paese di S MARIA GORETTI  e a Nettuno il paese dove io lavoro e la mia amica ci abita, c”e il santuario dedicato alla Santa e anche i paesi sono gemellati…

Strano il destino, a distanza di  km ci incontriamo per una giusta causa in Kenia…

Mamma che strada, altro che le nostre, dobbiamo fare circa 70 km e ci mettiamo 2,30 ore  circa. la mia schiena pero’ si rimette in sesto con tutte le botte, fnalmente arriviamo, si vedono le piante di aloe che Mohamed insieme a  Popi hanno piantato,,finalmente le strutture, mi viene da piangere ma per la felicita’, ho trovato come pensavo e speravo, tutto come nelle foto, nessuna casa di lusso..troviamo altri volontari che stanno li’  da un po’, si lamentano perche” purtroppo non arrivando piu’ soldi non sanno cosa fare, si e’ fermato tutto e a parte coltivare un po’ l’orto e dipingere qualche banco niente… Mi viene rabbia pensare che i soldi vengono destinati ad altre parti dove non c’e’ molto bisogno, ma solo perche’ il tutto viene gestito in altro modo. Mangio di corsa un piatto di pasta, non vedo l’ora di uscire, prendo la macchina fotografica ,.non c’e’ nulla intorno, solo pietre e tanto sole, un  albero dove c’e’ una mucca, e poi due  aule grandissime dove ancora non ci sono le finestre, da una altra parte invece ci sono  due aule molto piccole. Li’ sono i bimbi, con la mia amica prendiamo i mappamondi e  le cartine e le consegnamo ai maestri, i bambini  sono circa 180 immaginate come stanno, non sono orfani, hanno tutti una famiglia, pero’ nei progetti di Popi c”e anche la costruzione di un orfanatrofio , ..diamo loro le cartine e  mi chiedono dove siamo noi e dove e’ l’Africa. quando uno dei maestri gonfia il mappamondo ci giochiamo come se fosse un pallone.Mentre la maestra intona delle canzoni un terzetto usa un secchio di plastica come batteria, ci uniamo a loro..a noi invece non ci viene in mente nulla, se non una piccola strofa di Fra’ Martino Campanaro, me lo aveva detto Popi se non sai fare nulla non fa’ niente,,stai con i bimbi. Pero’ ho gia avvisato i miei amici che la prossima  volta che vado e viene anche qualcun altro, minimo dobbiamo sapere un po’ di canzoni…che figuraccia!!

E’ gia’ ora di ripartire, vorrei stare altro tempo, ma non si puo’,al ritorno in Italia ho stampato delle foto, le ho messe nel mio ufficio e ogni volta che le guardo mi viene il magone, ho lasciato li un pezzetto del mio cuore, qualche giorno fa’ parlavo di questo a Popi e lui mi ha risposto che quando ritornero’ a Chakama forse ne lascero’ un altro pezzo.

Ritorniamo al villaggio verso le 18, cena spettacolo e domani mattina si parte presto per il safari, ore 3 ..si rifa’ la strada del giorno prima piu’ altri 80 km circa, un consiglio, se vi propongono il safari per un giorno non accettate non ne vale la pena, perche’ ci vuole molto per arrivare e vedere gli animali in un giorno e’ impossibile anche perche’ escono all’alba e al tramonto..

Arriviamo al campo dove ci sono questi bellissimi lodge, un po’ come nei film,  qui ci sono i Masai, ah che carini uno di questi  ha la cinta di Fendi indosso ..ormai anche  loro hanno perso la loro identita’..pazienza, tutto molto bello tranne la cucina, ma come si fa’ a proporre un safari e poi solo perche’ siamo italiani farci trovare la pasta con il ragu’ alla bolognese, di sicuro avranno pensato di farci cosa gradita, ma fuori luogo in un posto del genere. Dopo cena ci ritroviamo vicino al fiume dove seduti in circolo ascoltiamo qualche storia africana da uno dei Masai, alla fine chiedo se possono danzare , gli altri del gruppo mi guardano come se avessi chiesto chissa’ cosa, i masai all’inizio fanno capire che ci vuole tempo ad organizzare poi si decidono e ballano per circa 5 minuti..ho insistito perche’ ne valeva la pena ed e’ un peccato che gli altri del gruppo non abbiano visto abbastanza, la loro danza consiste nel fare dei salti altissimi e continui, li vidi a Zanzibar e rimasi sbalordita,.

Ore 15 si  parte per il safari, avvistiamo subito le prime gazzelle, gli elefanti, le zebre, il ns autista e’ molto bravo, da lontano ha un ottima vista, da vicino un po’ meno, ma il giorno dopo migliorera’ abbiate pazienza..

Riesce ad intravedere un ghepardo, faccio fatica a mettere a fuoco eppure la mia Nikon ha un bell’obiettivo, gli altri hanno delle compatte, anche l’autista fa’ notare che con quelle e’ molto difficile riuscire a  fotografare un animale da lontano,.quindi se partite per un safari, portate una macchina fotografica con un bell’obiettivo,  un canocchiale e molta pazienza! .

Il sole sta per tramontare, si vedono molti  animali che  vanno al fiume a dissetarsi e’ molto bella la scena della leonessa con due cuccioli, ormai  li abbiamo visti tutti, ci manca solo la giraffa e il leone..la giraffa la vedremo il giorno dopo, il leone no.. in jeep scherzando ho detto che vendevo le foto del leone fotografato in Namibia, il giorno dopo in albergo uno che stava con me in jeep mi ha chiesto se al mio ritorno a casa gli potevo girare le foto del leone, le aveva promesse al nipotino.e per un nipote si fa’ questo ed altro.

Ritornando all’autista , gli chiedo se ha dei figli e cosi quando ci accompagna in albergo gli dico di aspettare, vado in stanza  prendo dei vestiti, dei colori e un paio di occhiali da vista, ce li avevo a casa e non li usavo piu’, non so’ perche’ ho deciso di darli a lui , non abbiamo parlato di occhiali in jeep…quando glieli ho dati mi ha chiesto per cosa erano , per leggere dico io..mi viene in mente ancora la scena, si mette gli occhiali, prende un giornale, la scatola dei cerotti e legge e mi dice con un sorriso pieno di gioia, signora, signora, grazie grazie.come leggo bene. .sembrava che avesse riacquistato la vista, gridava cosi tanto e cosi felice che l’hanno sentito anche alla reception..non e’ la prima volta che regalo gli occhiali, laggiu’ servono tante cose e uno magari a questo non  ci pensa. E siamo arrivati al sabato sera, ma dove e’ la vacanza? non mi sono ancora mai sdraiata sul lettino..domani lo faro’ ‘e  domani e’ gia  domenica..finalmente giornata piena al sole.

Al villaggio abbiamo fatto amicizia con due signore simpaticissime di Napoli, dopo cena tutte le sere assistiamo allo spettacolo degli animatori che sono bravissimi, come dicevo  il villaggio e’ bello, si mangia bene, pero’ il mare non e’ un granche’ e cosi decidiamo di fare delle escursioni , ho il telefono di uno dei ragazzi conosciuti il primo giorno, si chiama Thomas e’ molto attento e ci organizza due belle giornate in altre localita’, Garoda e quella che viene definita la spiaggia dell’amore perche’ a forma di cuore.

La spiaggia di Garoda che, e’ una delle migliori del Kenia vicino al parco marino,  e il  pranzo a base di aragoste, vedrete la foto e capirete di che parlo, ci fanno dimenticare che domani mattina cioe’ lunedi si parte.

Le amiche conosciute si fermeranno un altra settimana e nel salutarci ci hanno detto che avrebbero fatto un altra mangiata di aragoste alla faccia nostra,e ci credo, chi non l’avrebbe fatto.

Mi dispiace partire, finalmente mi stavo rilassando ma so’ che rimanendo un altra settimana, sarei tornata sicuramente a Chakama e da Anna, la bimba disabile all’orfanatrofio di Watamu,.

Voglio finire con i colori di Laura, la domenica pomeriggio dopo esserci visti alla spiaggia dell’amore, andiamo a casa sua.

E’ una casa in muratura, proprio vicino ad una piccola moschea e credo che il Muazzin  non sia da meno delle nostre campane.

Mi porta alla spiaggia, ecco li vedo anche io i suoi colori, tra l’ azzurro del cielo e quello del mare, c’e’ il colore blu delle reti da pesca, il giallo del vestito che indossa la signora che sta’ aspettando l’arrivo della barca  e la spiaggia bianca come borotalco.

Mi piace molto scrivere, e accetto sempre qualsiasi commento, raccontare le proprie emozioni, riportarle su carta non e’ facile,

Un mio amico leggendo del viaggio in Namibia, mi disse che gli avevo trasmesso le mie emozioni, ma non la voglia di partire.

Non fa’ nulla, ho vinto lo stesso, trasmettere quello che vedo e racconto  in maniera semplice perche’ visto  con gli occhi del cuore e’ gia’ una vittoria.

E il Kenia si va ad aggiungere a quei posti che non solo rimangono in te, ma quelli dove lasci un pezzo del tuo cuore…

kenia

 

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2 Commenti

  1. maurizio

    Bel racconto di viaggio signora Mariagrazia,si sente molto la sensibilità ai problemi in cui versano quei popoli che certamente non si trovano in condizioni di povertà per loro volere.Il racconto permette di capire un po di usanze di quelle popolazioni e riesce a trasmettere il senso del viaggio.Le foto del racconto se fatte da lei sono molto reali e belle,trasmettono bene la realtà dei posti in cui sono state scattate.mi è sembrato un racconto ben articolato e scitto con tanto entusiasmo che fa venire la voglia di fare questo interessante viaggio

  2. maria grazia conti

    Grazie, Maurizio il fine dei miei racconti e’ proprio quello di trasmettere le emozioni che ho provato e far venire la voglia di partire…le foto le ho scattate io. il piu’ delle volte alle persone preferisco le situazioni che mi si presentano quando cammino x strada..grazie

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