Bivongi, affascinante borgo medievale nella Vallata dello Stilaro, in provincia di Reggio Calabria, detiene insieme all’isola di Okinawa in Giappone il primato mondiale dei maschi che vivono più a lungo. Bivongi si è distinto dagli altri comuni italiani quali Campodimele nel Lazio , Montemaggiore Belsito nelle Madonie, Perdasdefogu in Sardegna, poiché ha più centenari rispetto alla popolazione: 1.300 abitanti: una media dello 0,13 per cento rispetto allo 0,037 della Calabria e lo 0, 035 dell’Italia. Si sostiene sia l’aria, la mancanza di stress, il cibo e la dieta, povera di proteine animali e ricca di verdure. Sembra anche che il borgo sia baciato dalla benedizione dei santi locali. Vi è infatti una spiritualità intensissima e la presenza del monastero ortodosso di San Giovanni Theristis, abitato da 8 monaci, che per mantenersi mandano avanti una cereria, rifornendo di candele 230 chiese italiane. Ma la sua vocazione è stata implementata dall’imprenditore Francesco Carnovale, originario del luogo, con la realizzazione di un albergo diffuso, rivolto al turismo esperienziale.«L’albergo diffuso nasce proprio dopo un incontro col patriarca romeno a Bucarest — precisa Carnovale —, per creare un ponte con l’ortodossia e lanciare il paese in un circuito turistico religioso mondiale». Obiettivo: tutelare il patrimonio architettonico e rilanciare l’economia locale con un modello turistico sostenibile. Sono infatti state recuperate le case del centro storico, mantenendo inalterati gli impianti originari e utilizzando solo materiali locali: la pietra, il legno, il granito di fiumara. Un progetto che riprende la visione dei progetti di alberghi diffusi realizzati dall’imprenditore italo- svedese Daniele Kihlgren. Kihlgren ha preso in esame foto e filmati di Bivongi, poi ha detto a Carnovale: «Se ci metti cuore e passione lo puoi fare». La passione ha mosso Carnovale ad aprire anche un ristorante, un’enoteca (il Bivongi Doc è un fiore all’occhiello dell’enologia calabrese) e una caffetteria. In Italia di progetti per far nascere luoghi così ne sono stati avviati diversi ma quelli accreditati ufficialmente sono al momento solo 35. Una lista completa è pubblicata sul sito http://www.albergodiffuso.com dove poter trovare anche utili informazioni ed una lista costantemente aggiornata. “L’albergo diffuso – precisa Gianfranco Dall’Ara, docente di marketing del turismo e promotore dell’idea , – è un modello di sviluppo globale del territorio, perché inserisce le strutture ricettive all’interno di un paese abitato e ne rilancia l’economia. È un luogo adatto a chi vuole inserirsi in una comunità, vivere a stretto contatto con la sua gente, diventare, anche se solo per pochi giorni, un vero abitante del luogo”. In molti hanno già scelto Bivongi per i propri soggiorni o per iniziare una nuova vita. Si è formata,infatti, anche una piccola comunità di argentini, francesi e australiani di origine calabrese. A fare da cornice a questo affascinante borgo anche calessini motorizzati per accompagnare i propri ospiti lungo i vicoli. Un prezioso consiglio su quando visitare il borgo lo dà Orlandino Greco, consigliere regionale promotore della legge per il recupero e valorizzazione dei borghi ospitali in Calabria, che suggerisce di visitare il borgo nel periodo« novembre/ aprile quando è possibile viverne i sapori autentici al meglio».
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