Se visitate la città di Berlino non potete assolutamente perdervi la cupola del Reichstag (Parlamento). Il palazzo del Parlamento fu inaugurato nel 1894, ma fu devastato dall’incendio del 1933. Nel 1954 si rese obbligatoria la demolizione della cupola originaria e intorno al 1960 si restaurarono le facciate.

Dopo la riunificazione della Germania e con il trasferimento della capitale da Bonn a Berlino si decise di ricollocare il parlamento in questa sede. Il concorso di progettazione per il restauro fu vinto dall’architetto britannico Sir Norman Foster. Subito prima dell’intervento di restauro l’edificio fu “incartato” dall’artista bulgaro- statunitense Christo nel 1995. L’idea di Foster è quella di ricostruire la vecchia cupola ma in vetro ed acciaio.

La cupola ha un’altezza di 23,5 m ed un diametro di 40 m. All’interno di essa ci sono 2 rampe elicoidali che irrigidiscono la struttura e permetto ai visitatori del parlamento di godere di una magnifica vista dall’alto della città di Berlino e di elevarsi simbolicamente al di sopra dei propri rappresentanti politici. In realtà i visitatori sul tetto non possono fisicamente vedere la seduta all’interno del Parlamento ma i deputati possono vedere i visitatori come “promemoria” delle persone  che rappresentano in quella sede. Anche dal punto di vista del risparmio energetico la cupola del Reichstag è un’opera meravigliosa. Al centro della cupola infatti c’è un tronco di cono rivestito da 360 specchi che riflettono la luce naturale e controllano la penetrazione del calore con uno schermo mobile alimentato da cellule fotovoltaiche. Di notte il funzionamento è invertito e gli specchi riflettono la luce interna permettendo ai berlinesi di sapere se in quel momento il Parlamento è riunito. All’interno del cono è disposto poi un impianto di ventilazione naturale e recupero del calore, il calore infatti è estratto dall’aula del parlamento e deviato in un bacino d’acqua a 300 m di profondità sotto l’edificio per poi essere riutilizzato in inverno, l’aria fresca invece viene immessa da dei bocchettoni all’altezza del pavimento. Per completare il quadro l’energia elettrica è prodotta bruciando olio vegetale raffinato dalla palma da datteri e dai semi di girasole permettendo una riduzione del 94% dell’emissione di anidride carbonica.L’unico lato negativo è che potreste trovare un po’ di fila per salire ma vale la pena affrontarla per ammirare quest’opera che coniuga estetica e risparmio energetico!