Stoccolma a cura di Alessandra Baldoni

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18 Ago 2012

La prima cosa che ho pensato appena uscita dal Söderledstunneln,che ci ha catapultato in pieno centro, è stato probabilmente niente di sensato, perché sono rimasta letteralmente senza fiato. Non mi era mai capitato prima di rimanere così colpita da una città al primo sguardosoprattutto dopo essermi figurata così tante volte il momento dell’arrivo in testa ma Stoccolma regge egregiamente il confronto con le mie più luminose aspettative: architettura caratteristica, storia e cultura secolari e civiltà marittima si fondono armoniosamente in quella che viene da alcuni definita “la Venezia del nord” (per la serie “l’angolo dell’impopolarità”, personalmente non mi sento di sottoscrivere questa dicitura: per quanto trovi Venezia una città meravigliosa, Stoccolma ha un fascino tutto suo, che non mi sento di dichiarare superiore o inferiore a quello veneziano. Ai miei occhi, semplicemente, l’accostamento non sussiste).

Il tragitto che ha separato il nostro atterraggio a Skavsta (un piccolo aeroporto a circa un centinaio di chilometri a sud di Stoccolma, su cui vola la Ryanair) dall’arrivo vero e proprio in città è stato all’insegna del verde, attraverso chilometri e chilometri di foreste, per poi sorprenderci improvvisamente con la maestosità della capitale svedese. La città è notoriamente molto cara, dal momento che il costo della vita è proporzionato agli stipendi medi degli abitanti, ma si può comunque godere appieno di tutto quello che ha da offrire senza privarsi di qualche piccolo piacere in più senza tornare a casa con la prospettiva di pane e acqua per mesi successiviL’importante è munirsi di unaStockholm Card (noi l’abbiamo comprata in aeroporto appena atterrati), una carta che permette di entrare gratuitamente in praticamente tutti i musei cittadini, di usufruire di metro, autobus e tram e perfino del servizio di bike rental e offre la possibilità di qualche sconto davvero interessante, ad esempio sui battelli che portano a Drottningholm o a Sigtuna. È possibile acquistarne una con validità 1, 2, 3 o 5 giorni (a partire dalla prima volta in cui la si usa), a prezzi più che onesti visto che, praticamente, una volta che la si ha tra le mani dovrete riaprire il portafoglio solo per i pasti. Molte città offrono card di questo tipo, ma paragonando le offerte finora Stoccolma è stata l’unica in cui ho trovato una reale convenienza nell’acquistarla. La nostra, da 5 giorni, costava 950SEK (corone svedesi, circa 110€ al cambio attuale). L’unica cosa non compresa tra le offerte della carta, però, è il trasferimento dall’aeroporto. Prendiamo quindi un autobus della compagnia Flygbussarna, che effettua collegamenti da/verso tutti gli aeroporti che servono la città. Circa un’ora e venti e 259 corone più tardi (per un biglietto a/r; 219 corone per me che sono ancora una “giovincella” under26), eccoci al terminal della stazione centrale, a metà strada tra il municipio e la famosa piazza Sergel Torg, a sua volta molto vicina al nostro albergo (aNorrmalmstorg: centralissimo, solo un po’ caro e purtroppo con la colazione esclusa, ma è un sacrificio che stavolta siamo disposti a fare in nome della comodità).

Il primo giorno, tra il viaggio e tutto il resto, ci rimane solo metà pomeriggio per cominciare a esplorare la città, per cui ci dirigiamo verso Nybroplanuna piazza vicinissima al nostro albergo che si affaccia su un molo, dominata da un lato dalbellissimo teatro Dramaten (sfortunatamente chiuso per tutto il mese di luglio), da cui prendiamo il viale che costeggia la baia fino al ponte che ci porta alle due isolette di Skeppsholmen(l’isola delle barche) e, oltre quest’ultima, la ancora più  piccola Kastellholmen. Sulla prima veniamo subito catturati dall’afChapman, un’imbarcazione di fine Ottocento ora adibita a ostello della gioventù e piccolo ristorante…io ovviamente non posso non approfittare di una cheesecake per merendagustandomela sul ponte della barca. Ben rifocillati, proseguiamo il nostro giro. La seconda isola, in particolare, è visitabile tutta in una mezz’oretta. Al ritorno attraversiamo i giardini di Kungsträdgården e, quando è quasi ora di cena, decidiamo di affidarci ai suggerimenti dellanostra cartina e proviamo il Drottninghof, un ristorante tipico svedese sulla bellissima via pedonale piena di negoziDrottninggatan: assolutamente consigliato!

Dalla mattina seguente parte invece la visita vera e propria, il cui punto di partenza non può che essere la meravigliosa Gamla Stan. La prima tappa è il maestoso Kungliga Slottetil Palazzo Reale. L’entrata (gratuita con la Stockholm Card…come tutti i posti che elencherò da qui in avanti, se non diversamente indicato) comprende la visita agli appartamenti reali, alla Cappella, alla Sala del Tesoro, situata nei sotterranei del palazzo, e alla RoyalArmoury, dove sono esibiti tra gli altri abiti reali, armature, spade e altre armi e, nelle sale sotterranee, una collezione di carrozze di diverso tipo, comprese quelle in formato slitta! La visita completa del palazzo ci porta via circa 3 ore, tanto che non riusciamo ad assistere al cambio della guardia (una parata con tanto di banda musicale che ha luogo nel cortile del palazzo tutti i giorni alle 12:15, la domenica e i festivi alle 13:15, e dura circa 20 minuti…gli ultimi di cui la gente inizia a dileguarsi alla spicciolata), rimandato perciò a qualche giorno dopo. Dopo un pranzo frugale ci rendiamo conto, grazie alla comoda guida tascabile di più di 190 pagine (e in 7 lingue!) che viene data insieme alla StockholmCard per indicare nel dettaglio tutte le attrazioni comprese nell’offerta, che possiamo entrare DAVVERO DAPPERTUTTO gratis, anche in posti che ammettiamo che non avremmo MAI calcolato altrimenti…e a torto! Come il Museo della Stoccolma medievale (vicinissimo al Palazzo Reale), verso cui ci dirigiamoimmediatamenteAlla fine di questa visita di circa un’oretta, di cui siamo rimasti decisamente soddisfatti, conveniamo inoltre chequi anche il museo all’apparenza più insignificante sembra essere strutturato in modo da regalare qualcosa di veramente interessante al visitatore: questo ad esempio, oltre al relitto di una nave vichinga e una sezione delle antiche mura cittadine, comprende ricostruzioni fedelissime della vita nella città vecchia all’epoca,varie ricostruzioni multimediali di Gamla Stan e molte altre curiosità. La cosa che mi ha colpita, inoltre, è che qualsiasi museo ha almeno una zona dedicata esclusivamente ai bambini, con giochi o altre attività relative al tema centrale del museo per intrattenerli. 

Passiamo brevemente anche al Museo Tre Kronor (“tanto è gratis!”) e poi ci perdiamo tra le stradine di Gamla Stan:Stortorget, con i suoi particolari palazzi (e saltando la visita alNobelmuseetcome mi è stato consigliato da un amico), la piccola ma carinissima Brända Tomten, Österlånggatan e Västerlånggatan(le due principali vie pedonali dell’isola, piene di negozi di souvenir, bar e ristorantini), la piccola rten Trotzigs Gränd, la via più stretta della città (costituita da una scalinata larga circa 90cm) che parte proprio da Västerlånggatan… dopo un intero pomeriggio ad innamorarci anche del più ridicolo dei vicoletti passiamo alla vicina Riddarholmen, con la chiesaRiddarholmskyrkan e la grande terrazza sul mare con vista municipio. Lo Stadshuset è proprio la nostra meta successiva, dopo qualche minuto di relax. La costruzione è imponente e decisamente caratteristica, con l’aspetto di un faro (non credo di essere stata l’unica a notare la somiglianza con le varie rappresentazioni del Faro di Alessandria). Se avete intenzione di visitarlo anche all’interno, però, ricordatevi di non prendervela comoda come noi e andarci entro le 16:00!

Al terzo giorno ci concediamo finalmente la tanto attesa visita al Museo della Vasa, l’enorme vascello costruito all’inizio del 1600 e affondato nel porto di Stoccolma appena qualche minuto dopo il varo, appesantito dall’ulteriore ponte con cannoni voluto dal re e dalle tante strutture decorative che la rendono un gioiello da ammirare oggi, ma allora completamente inadatta a navigare. Qui la fila all’entrata è infinita (non saprei dire se è l’orario mattutino ad essere una pessima scelta o se è così tutto il giorno) ma vale la pena aspettare! Dopo pranzo passiamo al piccolo Acquario poco distante dal Vasa Museet, carino e ben strutturato, ma non particolarmente grande e, soprattutto se si è già stati a quello di Genova o all’Oceanografico di Valencia, niente di entusiasmante. Segue il giro dell’isola parco, Djurgården, che sarebbe carino anche girare in bici (quelle che si possono affittare gratuitamente con la SC si prendono a Skeppsholmen e possono essere lasciate in uno qualsiasi dei diversi punti di restituzione in città). Qui si trovano, tra le altre cose, un parco divertimenti, il museo all’aperto Skansen e lo zoo, oltre ad alcuni palazzi degni di nota. Prima di cena abbiamo tempo di avventurarci a Södermalm, che raggiungiamo in metro, al museo della fotografia. Qui in questo periodo si può assistere a un’interessante mostra temporanea dedicata ai Giochi Olimpici; le esposizioni permanenti, invece, devo ammettere che mi hanno colpita molto di meno (forse a causa della mia conoscenza limitata della storia della fotografia e in particolare degli artisti svedesi). E con la scusa a merenda assaggio anche un’altra specialità svedese, il Kanelbulle (pane dolce alla cannella).

La mattina successiva decidiamo di dividerci per ottimizzare il tempo: il mio ragazzo va a visitare l’Armèmuseum (che a sua detta merita) mentre io mi dedico al Musik- och Teatermuseet(carino, con la zona dedicata a strumenti musicali da tutto il mondo in cui si può anche suonare tutto ciò che è esposto…ma mi sentirei di consigliarlo perlopiù a famiglie con bambini, viste le molte aree del museo a loro dedicate. Sono rimasta un po’ delusa dal poco spazio dedicato agli Abba, mi aspettavo qualcosa in più). Ci rincontriamo un’oretta più tardi per dirigerci al molo diStadshusbron, ai piedi del municipio, da cui partono i battelli per il Palazzo di Drottningholm (biglietto a/r scontato a 130SEK con la SC). Il battello ottocentesco rimodernato per il trasporto turistico è carinissimo, e il viaggio attraverso parte dell’arcipelago di Stoccolma è davvero uno spettacolo. Una cinquantina di minuti piu’  tardi siamo al Palazzo, di cui è possibile visitare solo una parte. Il parco sarebbe immenso ma ci rendiamo conto che non è all’altezza di quello di altre regge anche più maestose che abbiamo visitato, come quella di Versailles, Caserta e Vienna…o forse siamo solo un po’ “assuefatti” alla bellezza di palazzi di questo tipo, quindi riduciamo il giro esterno al minimo e, a metà pomeriggio, siamo di ritorno in centro. Approfittando del fatto che, a differenza di molte altre, questa attrazione rimane aperta fino alle 21:00 e che la giornata non è particolarmente uggiosa, prendiamo la metro verso l’Ericsson Globe (la struttura emisferica più grande del mondo, situata in un quartiere moderno e pieno di vita a sud di Södermalm) e, grazie alla SC, ci concediamo un girogratuito sullo SkyView. L’attrazione è composta da un ascensoresferico dalle pareti trasparenti che, risalendo un binario lungo un lato del Globe, porta sulla cima dell’imponente struttura e permette una vista panoramica della città da ben 130 metri di altezza! La visita dura in tutto tra i 20 e i 30 minuti, sconsigliata a chi soffre di claustrofobia o di vertigini ma, per questi ultimi, diciamo che se ho superato tranquillamente io questa prova può farcela chiunque.

L’ultimo giorno, dopo una breve visita al museo della danza (anche questo, in fin dei conti, sorvolabile), riusciamo finalmente ad assistere al cambio della guardia al Palazzo Reale e, dopo esserci concessi un pranzo a base di insalata di gamberetti a bordo dell’af Chapman, ci dedichiamo al Museo della Marina, che raggiungiamo comodamente in tram da Nybroplan e che devo ammettere è piaciuto perfino a me che non sono un’esperta in materia. Torniamo poi a Gamla Stan per cenare, farci un ultimo giretto tra le bellissime vie della città vecchia, comprare qualche souvenir e, solo per la seconda volta in tutti questi giorni (primi di luglio = buio completo non prima delle 23:00), riusciamo anche a vedere Stoccolma by night, prima di tornare in hotel e prepararci a salutarla. La mattina dopo passa tra i bagagli, il check-out e il viaggio in autobus verso l’aeroporto, sempre rimpiangendo di non aver avuto più tempo da passare in una capitale meravigliosa a cui ho decisamente lasciato un pezzo di cuore.

Se avete la possibilità di andare e vi trovate dalle parti diNorrmalmstorgconsiglio il bar, pasticceria e tavola calda “Wienerkonditoriet”, in cui abbiamo fatto colazione tutte le mattine: un po’ caro forse (ma ditemi quale posto non lo è a Stoccolma) ma con una varietà di paste dolci e salate da lasciaresenza fiato e, se siete i tipche non sanno resistere una settimana senza un buon espresso o cappuccino dei nostri, resteretedoppiamente soddisfatti. Per i pasti “seri” invece la via che abbiamo frequentato di più è stata Drottninggatan, dove oltre al già nominato “Drottningshof” abbiamo molto apprezzato il “Pickwick’s Restaurant & Bar” e “Polpette” (ristorante che, come si può intuire dal nome italiano, oltre alle famose polpette svedesi offre un particolare menù con portate che sono un mix dei piatti tipici delle due nazioni). Provate inoltre il salmone, che in Scandinavia è sempre freschissimo: noterete subito la differenza rispetto al nostro!

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