A volte le opere più belle le abbiamo vicinissime a noi e magari ne ignoriamo l’esistenza. Mi è successo con il museo MART (Museo d’Arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto in Corso Bettini 43 a Rovereto). Il museo è nato nel 1987, fino al 2002 la sua sede è stata a Palazzo delle Albere, a Trento. Ma già nel 1991 nasce l’idea di ampliarlo in modo da poter esporre le opere del artista trentino Fortunato Depero e la collezione del Museo Provinciale d’Arte di Trento. Nel 2002 si inaugura finalmente la nuova sede a Rovereto!
L’edificio è stato Progettato dall’Architetto Mario Botta e dall’Ingegnere Giulio Andreolli. La prima cosa che si nota è quanto sia ben integrato col contesto. Il largo corridoio d’accesso, infatti, si trova tra due palazzi settecenteschi (Palazzo dell’Annona e Palazzo Alberti) che prospettano su Corso Bettini. Percorrendo il Corso quasi non si fa caso a questo largo accesso fra i due palazzi che conduce alla piazza circolare dalla quale si entra al museo. La piazza, che ha ospitato fino a poco tempo fa alcune sculture di Mimmo Paladino in pietra bianca di Vicenza, è coperta da una cupola in vetro e acciaio alta 25 m con diametro di 40 m (come il Pantheon di Roma). La cupola è bucata al centro e presenta uno “spicchio mancante” soluzione resa realizzabile da complessi studi ingegneristici. L’edificio è rivestito in pietra gialla di Vicenza (quella usata dall’Architetto tardo rinascimentale Andrea Palladio) in modo da renderlo in più possibile integrato in modo armonico con gli edifici storici adiacenti.
Il Museo presenta quattro piani. Al piano terra un’area accoglienza: biglietteria, bookshop, caffetteria, guardaroba ecc…da qui si accede al piano interrato dove si trovano l’archivio del ‘900 e la biblioteca. Al primo piano ci sono le esposizioni temporanee e gli uffici. Al secondo piano una passerella in vetro e acciaio porta all’esposizione permanente del museo (3.800 mq) illuminata da 183 lucernari che scandiscono lo spazio così come i pilastri in acciaio che delimitano le sale il cui disegno si basa su moduli quadrati e rettangolari. I lucernari sono comandati a distanza da un computer che è in grado di regolarne l’intensità luminosa in modo da adattarla alle diverse ore del giorno.
La collezione permanente contiene 12.000 opere per la maggior parte appartenenti alle avanguardie del 900 (ad esempio Giorgio Morandi, Giorgio de Chirico, Carlo Carrà, Fortunato Depero).
Consiglio a tutti una visita a questo museo, anche a chi non è particolarmente appassionato all’arte moderna e contemporanea: il museo stesso è un’opera d’arte! E se trovate una bella giornata di sole come è successo a me mettetevi al centro della piazza coperta ed alzate gli occhi al cielo, mi piace pensare che la copertura vetrata sia stata ideata proprio per godersi giornate così…
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