Ma quanto tempo che non scrivo una recensione… e quanto tempo che non mi facevo una bella vacanzetta, soprattutto! C’è poco da fare, è un periodaccio per gli spostamenti, soprattutto per chi come me soffre ancora di guadagni saltuari… Fortuna vuole che sia una di quelle persone con la filosofia del “per quanto la crisi ci possa mettere in difficoltà ci sono due cose per cui non potrò mai rinunciare a spendere soldi: mangiar bene e viaggiare”. Premesso questo, è ovvio che il tutto si ridimensiona, la settimana diventa 4/5 giorni e via dicendo. Ma per la meta di cui vi racconto oggi non è necessario prendere eccessive precauzioni a livello economico, perché al momento c’è la possibilità di raggiungerla usufruendo di voli low-cost a prezzi davvero stracciati; perché l’intera nazione, non essendo passata all’euro e avendo come valuta corrente una moneta dal cambio favorevole (il fiorino attualmente vale 0,003€), permette di spendere bene sia a livello di alloggio che di vitto; perché la città in sé non è cara e l’ho trovata anche molto attenta alle necessità del turista, nonché adatta a viaggiatori anche in cerca di svago oltre al solito itinerario fatto esclusivamente di monumenti, palazzi e musei. Sto parlando ovviamente di Budapest.
Non credo sia necessario riportare i fatti storici che hanno portato la splendida capitale ungherese da essere un’appendice dell’impero austro-ungarico a ricevere le attenzioni della casa regnante che, soprattutto grazie all’intercessione della sovrana Sissi (figura molto amata), ha favorito una fioritura a livello culturale della città che l’ha resa un centro all’altezza della capitale imperiale Vienna. Ma Budapest ha vissuto molte epoche prima e dopo la dominazione asburgica, dagli insediamenti che risalgono all’Impero Romano all’occupazione tedesca prima e sovietica poi nel ventesimo secolo, passando per le invasioni mongole e turche in passato: questi “passaggi di mano” sono riconoscibili nella città e, soprattutto, sono documentati da diversi monumenti disseminati su tutto il territorio. Uno di questi è la Cittadella, che si trova sulla cima di una collina (Gellérthegy) che domina la città accanto a quella su cui sorge il complesso del Palazzo Reale, raggiungibile a piedi se siete dei grandi camminatori in salita (e in questo caso avete tutta la mia stima) oppure, molto più semplicemente, con l’autobus 27: una fortezza in cui sorge anche l’imponente monumento alla liberazione dai tedeschi nel ‘47 che però, una curiosità che abbiamo scoperto, era stato in realtà originariamente concepito proprio per celebrare un famoso ammiraglio filo-nazista. E questo è solo un esempio delle contraddizioni che pervadono alcuni siti monumentali della città.
Ma al di là dell’aspetto storico quello che colpisce senz’altro di Budapest a una primissima occhiata è la peculiare conformazione della città, con da un lato la più moderna e commerciale Pest e dall’altro la parte “alta” Buda, che ospita il già nominato Palazzo Reale, la Chiesa di Mattia, il Museo di Storia di Budapest e molto altro ancora, passando dal cortile del castello alle vie del piccolo centro abitato. Consigliata la passeggiata lungo Tóth Árpád sétány, la via che costeggia le mura e da cui si gode di una bella vista sulla città dal lato ovest rispetto alla collina. Per raggiungere la città vecchia è possibile, anche qui, avviarsi lungo una salita fatta di tornanti, affidarsi ai mezzi pubblici oppure, come abbiamo fatto noi, scegliere la comoda funicolare che parte da Clark Ádam tér (appena al di là del Ponte delle Catene). Senza fare le corse e concedendo anche un’occhiata alle varie bancarelle lungo Szent György utca o al mercatino vicino Dísz tér, l’escursione sulla collina di Buda porta via quasi una giornata, fermandosi anche a mangiare in un ristorante tipico della zona (sempre con il rischio che ti spellino facendoti pagare una fortuna per un BARATTOLO di farro e salmone innaffiati di limone… ovviamente si parla solo in maniera ipotetica, l’esempio è di pura fantasia…).
Durante il giro a Buda immancabile anche una sosta al particolarissimo Bastione dei Pescatori, che da lontano sembra un grande castello di sabbia, con le sue torri dalla forma che ricorda le tende dell’antico popolo magiaro e un camminamento da cui si gode della vista su Pest.
La città, edificata lungo il corso del Danubio, ha tra le sue attrazioni anche i ponti, esteticamente diversi l’uno dall’altro, più o meno spettacolari ma tra cui non può non spiccare per magnificenza il già nominato Ponte delle Catene. Da piazza Roosevelt, proprio di fronte al ponte e circondata da palazzi dalle meravigliose facciate, parte la via che porta alla piazza Santo Stefano, dominata dall’omonima Basilica (dedicata al primo sovrano ungherese, poi canonizzato), che merita senz’altro una visita. Siamo tornati a Pest, che è anche la zona più “viva” della città. L’area intorno Deák tér (sotto cui, tra l’altro, confluiscono le tre linee della metro cittadine) e il parco Erzsébet tér, con la sua ruota panoramica, è piena di locali e luoghi di ritrovo. Nei giorni in cui siamo capitati noi si stava anche svolgendo quella che aveva l’aria di essere una specie di Oktoberfest di dimensioni ridotte.
Anche l’albergo che abbiamo scelto si trova nelle vicinanze, non lontano dalla fermata della metro 3 Ferenciek tere e lungo una via pedonale (Károlyi utca) che è una parallela di Vaci utca, la più famosa arteria pedonale della città, ricca di negozi e ristoranti. L’hotel Erzsébet è stato una scelta ottimale sia per la posizione che per il vantaggioso rapporto qualità-prezzo, un albergo carinissimo a cui l’unico appunto che si può fare riguarda l’onnipresenza della moquette e il fatto che ci si possa connettere gratis al wi-fi solo nella hall (in camera è a pagamento)… ma visto che per me 5 giorni all’estero hanno significato anche disintossicarmi un po’ dalla rete direi che non posso lamentarmi.
Alla scoperta di Pest ci dedichiamo nei giorni successivi all’escursione a Buda. Tra le tante attrazioni segnalo innanzitutto il Parlamento (Országház), un imponente palazzo in stile gotico sulla riva del fiume, dalla struttura simmetrica concepita per ospitare le due camere parlamentari nelle due ale laterali, perfettamente identiche tra loro e collegate dalla sala posta sotto l’immensa cupola (che attualmente ospita la Sacra Corona d’Ungheria, con la sua particolare croce inclinata). Oggi il parlamento ungherese è composto da una sola camera, per cui l’ala rimasta inutilizzata a livello istituzionale è ora aperta alle visite (con guide in moltissime lingue, italiano compreso). La visita guidata dura all’incirca 45 minuti e i biglietti, attualmente, si acquistano al Museo etnografico, dall’altra parte della piazza che al momento sta subendo pesanti lavori di restauro.
Proseguendo lungo la riva del Danubio si raggiunge il Ponte Margherita, che consente di accedere all’omonima isola: un meraviglioso parco che però noi abbiamo avuto la sfortuna di attraversare nell’unica giornata piovosa della nostra breve vacanza, dominata altrimenti da sole cocente e clima decisamente estivo (consiglio infatti di evitare i mesi più caldi così come i più freddi per godere al meglio della visita di Budapest che, caratterizzata da un clima prettamente continentale, rischierebbe di farvi soffrire temperature roventi nel primo caso o di seppellirvi sotto una coltre di neve nel secondo). L’isola Margherita è uno dei punti verdi più grandi della città (perfetta per un giro in bici, in caso di meteo favorevole) insieme al parco Városliget, al cui interno si trovano un laghetto artificiale punteggiato di barche, diversi palazzi e musei, uno zoo e un parco divertimenti. La piazza all’ingresso del parco, poi, è dominata da un imponente monumento costruito in occasione del millenario della fondazione della nazione ungherese.
A livello di trasporti pubblici Budapest è servita, come già detto, da tre linee di metro nonché diversi autobus, tram e filobus. La scelta migliore, per noi che siamo stati 5 giorni, è stata acquistare un biglietto settimanale (a poco meno di 5000 fiorini, ovvero circa 17€) comprensivo anche della tratta aeroporto-centro città e ritorno (c’è un treno che collega il terminal 1 alla stazione centrale Nyugati, edificio che è anche patrimonio Unesco, ma richiede un supplemento e inoltre a noi, dal terminal 2, è stato consigliato di prendere l’autobus 200E fino al capolinea della metro 3 e proseguire poi con quella: in tutto un tragitto di poco più di una mezz’oretta).
Per i pasti invece direi che ci siamo fatti “guidare dal cuore”… ossia mangiavamo qualcosa ogni volta che un buon odore da uno dei chioschi o delle bancarelle sul lungo Danubio o tra le vie della città raggiungeva le nostre narici… e anche questo è possibile senza svenarsi! Fatta eccezione per l’episodio di Buda, come anticipato, la capitale ungherese è decisamente cheap! La nostra mini-vacanza low-cost ha sortito l’effetto richiesto: abbiamo avuto la possibilità di passare qualche giorno (il giusto per visitarla per intero) in una bella città spendendo addirittura non più di 450€ a testa (inclusi volo e albergo)!
Tra i vari ristoranti che abbiamo provato mi sento di consigliare spassionatamente, se passate da quelle parti a ora di pranzo, ‘EzAz Café & Bistro’, all’angolo tra Bajcsy Zsilinszky út e Révay utca e con vista sul retro della cattedrale di S. Stefano: ottimo ed economico, oltre alle diverse portate singole abbiamo provato il menù turistico che era davvero conveniente e comprendeva tre portate, tra le quali il famoso goulash come antipasto (sarà scontato ma anche assaggiare il tipico goulash è un consiglio imprescindibile, anche se ci sono 35° all’ombra…finché esistono i ventilatori con nebulizzatore e gli interni climatizzati!).
Se c’è tempo si potrebbe provare anche una delle tante offerte di crociera sul Danubio proposte da diverse compagnie (dalle hop on-hop off che toccano tutti gli highlight della città a quelle che spaziano anche al di fuori, in direzione Visegrád e Szentendre, con tour della durata di un giorno intero)… Quello che offre la capitale ungherese ovviamente non finisce qui, molto altro ancora ci sarebbe da vedere e da raccontare, ma ho voluto darvi solo qualche spunto e spero di avervi incuriosito e invogliato a conoscere questa splendida capitale, dal passato così legato all’Austria eppure così diversa dalla “cugina” Vienna, da cui si differenzia per un’eleganza più vitale e molte altre particolarità che la rendono a suo modo unica.
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