Genova e le 5 Terre prima dell’alluvione a cura di Emanuela Agostini

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10 Lug 2013

acquario genovaFinalmente alla “tenera” età di 23 anni sono riuscita a farmi portare all’Acquario di Genova, mio sogno fin da piccola! Così alle 8.30 della mattina del 25 Luglio, sono salita in macchina con Pietro e siamo partiti da Verona alla volta di Genova. Alle 11.30 eravamo già alla ricerca del parcheggio, per fortuna, convenzionato con l’hotel che avevamo prenotato (Best Western Porto Antico, comodissimo per la visita all’acquario e per quella della città: 114 euro per la camera doppia con colazione), perché il prezzo altrimenti sarebbe stato davvero troppo alto.

Genova: una città “eclettica”: Abbiamo così deciso di fare quattro passi per la città prima di visitare l’acquario e dopo aver lasciato le valigie in hotel, abbiamo scelto d’istinto che via prendere e ci siamo addentrati per gli stretti carruggi di Genova; diciamo che l’impatto non è stato dei migliori per colpa del nostro istinto che ci ha portato a girovagare per viottoli dove la maggior parte della gente incontrata non era italiana, con delle facce poco affidabili. Abbiamo così ripiegato sulla ricerca di un posticcino dove mangiare e abbiamo optato per una comunissima focacceria dove gustare la speciale focaccia genovese e un pezzetto di torta salata con le verdure, veramente molto buona. Con la pancia piena ci siamo finalmente diretti verso l’acquario (18 euro il prezzo base): la visita è durata all’incirca un paio d’ore includendo la foresta dei colibrì e la biosfera, che personalmente non mi è piaciuta e l’ho vista anche come uno spreco di soldi dato che, alla fine, al suo interno ci sono solo qualche uccellino e due ibis rossi.

 Le specialità liguri: Abbiamo riposato un’oretta in hotel per dopo riprendere a passeggiare per le vie di Genova con uno spirito tutto nuovo e, seguendo le indicazioni della guida, abbiamo scoperto una Genova diversa, composta non solo da tanti stranieri, ma anche dai genovesi che tornavano a casa dopo il lavoro.. abbiamo così potuto conoscere anche un po’ della sua storia a partire dal suo ruolo, che tutti ben conosciamo, come repubblica marinara e il suo conseguente sviluppo come città di mare, di scambio ma anche città di cultura. Per cena siamo andati da “Gaia” in una piccola traversa di via Lomellini che a tutti i turisti per caso consiglio, noi abbiamo gustato le tipiche specialità liguri: trofie al pesto, coniglio alla ligure per me e stoccafisso accomodato per Pietro, tutto immancabilmente accompagnato dall’ottima focaccia genovese, spendendo alla fine 50 euro in due, comprensivi di acqua e caffè! Per concludere la cena abbiamo fatto una passeggiata fino a piazza delle Erbe per assaggiare un buonissimo gelato alla “Cremeria delle Erbe”.

Piazza delle Erbe

 La costa ligure: La mattina seguente dopo una ricca colazione in hotel, siamo partiti per scoprire la costa ligure. Siamo usciti dal centro di Genova per passare da Nervi, Bogliasco, Recco, dove abbiamo provato a comprare un pezzetto della famosissima focaccia al formaggio, non riuscendoci però, perché nei due o tre posti dove ci siamo fermati dovevano ancora prepararla ed effettivamente erano solo le undici del mattino! Siamo, poi, passati da Camogli fino ad arrivare all’incantevole Santa Margherita Ligure e poi all’inevitabile Portofino. Paesino molto carino tralasciando gli enormi yacht attraccati che stonano quasi la magia del luogo (attenzione al parcheggio.. 5.50 euro all’ora sono davvero tanti, ma le alternative sono minime). Era così giunta l’ora del pranzo e ci siamo fermati al panificio/ focacceria di Portofino ad assaporare finalmente la focaccia al formaggio: ottima!!

Le cinque terre: Ci siamo poi avvicinati, per un tratto in autostrada, alla zona delle cinque Terre (da Genova si prende la A12 fino a Carrodano- Levanto per poi seguire le indicazioni stradali). monterosso al mare

Siamo arrivati a Monterosso al Mare, il primo bellissimo paesino che incontriamo: il problema è il parcheggio perché l’unica possibilità è parcheggiare sulla strada che scende verso il centro storico, anche se credo nei periodi estivi sia sempre molto difficile trovare posto abbastanza vicini al centro, dovendo accontentarsi di prendere la ripida salita al ritorno. Dopo Monterosso siamo andati verso Vernazza.. una scoperta stupenda! Dopo esser scesi per una stradina molto stretta dove non abbiamo trovato nessuno (abbiamo pensato per un secondo di essere gli unici turisti a Vernazza), abbiamo parcheggiato nell’unico posto a pagamento e siamo scesi a piedi: in meno di dieci minuti abbiamo cominciato a scorgere qualche casetta fino ad addentrarci nel centro del paesino dove c’era veramente un sacco di gente!!! Un luogo incantevole, magico, dove assolutamente vorrei tornare!!! Ormai cominciava a farsi tardi, quindi dopo essere giunti fino alla Spezia, gustando la bellissima vista che la strada ci proponeva sugli altri paesi delle cinque terre, immersa nella vegetazione del parco nazionale; abbiamo preso l’autostrada per il ritorno e in due ore e mezza mi sono ritrovata sotto casa con il borsone in mano, pronta per tornare alla vita di tutti i giorni dopo aver passato due giorni stupendi che resteranno in un posto prediletto dei miei ricordi!

le cinque terre

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