Finalmente il grande giorno è arrivato da febbraio scorso che stiamo pensando a questo viaggio e dopo aver richiesto un paio di preventivi e studiato varie scelte, tra cui spostarci anche in aereo tra le varie località, è stata scelta la soluzione ideale per tutti, senz’altro la migliore e la meno costosa, destinazione U.S.A. East coast e spostamenti in pullman.
E così il 25 agosto siamo partiti per la nostra avventura. Siamo in otto che partiamo dalla stessa cittadina, un mese prima ho pensato che anziché andare all’aeroporto lasciare le auto o farsi accompagnare da qualcuno, fosse meglio prenotare un servizio transfer e quindi mi sono messa alla ricerca di un mezzo di trasporto, su internet ne trovo molti e anche a buon prezzo, scelgo il più vicino è uno di Pomezia che per un prezzo accettabile si presenta puntuale alle quattro di mattina e dopo aver caricato tutto e tutti ci trasporta all’aeroporto.
Il primo viaggio ha inizio, un po’ scomodi a dir il vero, si presenta con sei posti anziché otto ma non importa, l’importante è partire.
All’aeroporto incontriamo il resto del gruppo, siamo in diciotto e in parte già ci conosciamo, il bagaglio questa volta va diretto, Roma Boston con scalo a Londra, un consiglio, soprattutto quando si fa’ scalo, portarsi sempre dietro un cambio e a seconda della località anche un paio di scarpe…
Da quella volta che ritrovò la valigia solo alla fine del viaggio, (Ghana) è naturale che consigli questo. Qualcuno penserà che Londra sia in Europa. Ma non significa nulla, Heathrow è l’aeroporto, dove si perdono più bagagli.
E’ la prima volta che viaggio con le amiche di sempre ma anche con mia sorella e i miei due nipoti, il primo ha compiuto diciotto anni in agosto il regalo è il viaggio, ai piccoli tredici anni ho già promesso che per i suoi diciotto la porterò nella parte ovest, di cui ho già raccontato e che rivedrei volentieri.
Devo dire che aver preferito tutte le colazioni e alcune cene, anche questa volta si è rivelata una mossa vincente. Negli USA costa tanto mangiare, ma non la cena in se stessa, quanto le mance, non è come da noi che decidi di lasciare magari un euro a testa. Lì c’è proprio una percentuale in base a quello che hai speso… es. una sera due Cesar salade, una pizza margherita, acqua e due coca 90 dollari….tantissimoooooo.
Ma non voglio ricordare il mangiare, queste sono notizie tecniche che stanno su ogni guida, a me piace raccontare quello che ho visto, che ho percepito….insomma il mio viaggio!
Arriviamo a Boston per le 12,30, dopo aver incontrato la guida, un bel ragazzo italiano stabilitosi a N. Y, bello, ma non ricordo nemmeno il nome, se non fosse per il nostro capogruppo che gli faceva domande, non avrebbe mai parlato e invece sulla storia americana era molto preparato, insomma bello ma presuntuoso.
L’albergo di Boston è quello ufficiale dei RED SOX la squadra di baseball bostoniana, è una delle più titolate, ci siamo informati sul campionato prima di partire e i Red Sox in quei giorni giocavano fuori, siamo vicini alla zona di arrivo della maratona che si è svolta circa un mese prima della nostra partenza, sul marciapiede attaccati a un’inferriata, ci sono gli indumenti ritrovati dei morti e feriti di quel giorno. Calzini, magliette, non fotografo, vederli mi fa’ rabbia e tanta tristezza. Le palazzine sono alte, ma non grattacieli, fuori hanno tutte quelle scale di ferro che scendono dal tetto fino a terra, le strade sono molto pulite, c’è un bel parco. Iniziamo subito col fare una passeggiata, è pieno di gente e anche di molti scoiattoli, riesco a fotografarne uno che ha in bocca una noce.
Iniziamo a dividerci è normale, non tutti abbiamo le stesse idee. vedo una limousine ferma e chiedo all’autista quanto costa farci un giro, per quattro ore ,per otto persone circa 300 dollari…. sono matti!
La prima delle nostre cene è a base di pesce: aragosta. Ed è qui che ci rendiamo conto quanto costa mangiare. La serata finisce qui, mi piacerebbe tanto andare in qualche locale a sentire musica ma non mi segue nessuno, pazienza. Al mattino sveglia presto ed esco, che belle le città vuote, poche persone si incontrano, rivado al parco e con la luce del mattino scatto altre foto, mi sento un po’ come Monet che si recava all’alba e al tramonto sullo stesso luogo, per cogliere la luce giusta, il fatto è che a me piace tantissimo fotografare e veramente ogni luogo ti si presenta con colori diversi ogni volta che lo vedi. Nel parco un tizio che ha dormito su una panchina si sta’ preparando e si sta’ facendo la barba con un rasoio a batterie, più avanti è appena arrivato un pullman da dove scendono giovani e meno giovani, alcuni di loro con un portapranzo. La giornata lavorativa sta iniziando.
Boston è molto signorile, la mattina facciamo un bel giro con la guida, una cosa che mi piace molto è vedere delle costruzioni che si rispecchiano nei palazzi vicini, sembrano tutt’uno. Facciamo anche un giro a Newport, questo viaggio è bello ma a volte si perde tempo a decidere, anche perché qui nella parte est a differenza della costa ovest non c’è molto da vedere, forse era un viaggio da fare da soli, noleggiare un’auto e fermarsi dove ti piace di più. Per esempio a Newport, cittadina sul mare molto carina, se non ricordo male, si fanno le gare dell’American’s s Cup. Proseguiamo il nostro viaggio verso Niagara, il paesaggio che intravediamo dal pulman non è male, avevo letto infatti che vale di più il panorama da Boston a Niagara, piuttosto che le cascate, be’ non hanno tutti i torti…. per chi come me ha già visto Iguazu’ o Vittoria Falls vedere queste cascate non fa’ nessuno effetto anche perché dietro si vedono dei grattacieli, comunque i miei nipoti e gli altri sono felicissimi e fare la gita con il battello è sempre emozionante. La sera ceniamo sulla torre girevole, peccato che le cascate non si vedano bene, ma che importa, siamo tutti a mille, non ci dimentichiamo che stiamo comunque in un luogo che è il sogno di generazioni di persone, gli STATES. ma vi ricordate il grande Sordi che già tra gli anni 50, 60 parlava ammericano ..whats America.
La mattina dopo, attraversando la regione Amish si prosegue verso Washington con tappa a Corning.
Gli Amish sono un gruppo di religiosi tedeschi che si sono installati in questa zona al tempo dei coloni. Vivono ancora alla vecchia maniera, nel senso che coltivano la terra, fanno il pane da soli, i loro vestiti molto semplici sono cuciti a mano, le donne indossano una gonna lunga di cotone e una normale camicetta e con quello che, da noi è eliminato perché usurato, loro invece ci creano qualcosa.es. con un vecchio canovaccio hanno fatto delle presine a forma di ciabatte. Ci fermiamo al loro negozietto e compriamo un po’ di questi souvenir, io prendo anche delle bustine di semi di fiori da piantare, è un regalo che faccio sempre a mio padre, compro anche una decina di panini, così al primo supermercato che si trova prendiamo del prosciutto e formaggio e facciamo un bel panino, al supermercato abbiamo parlato con un ragazzo siciliano che sta lì da circa sei anni, la mancanza di lavoro In Italia l’ha fatto trasferire in quel piccolo paese , è contento e già parla bene la lingua, insomma ormai è Mr. Anthony non più Antonio.
Arriviamo a Corning, la città del vetro, è come la nostra Murano, solo che qui fanno business alla grande, addirittura con un museo. Ci aspetta una signora che ci accompagnerà per la visita, spiegando come nasce un oggetto e, qualcosa sulle opere esposte, apri parentesi, in tutto questo il nostro accompagnatore, di cui non ricordo ancora il nome, tace. Mi auguro che prenda appunti per un domani , chiusa parentesi! A Corning abbiamo una delle nostre cene, forse è stata la serata più carina, abbiamo cenato nel museo, è rimasto aperto solo per noi. Ci sono molti tipi di formaggio accompagnati da un vino rosso della California, e dell’ottima carne, ma non è stato tanto il mangiare quanto l’ambiente, simpatico, curioso e nuovo.
Le nostre alzate mattutine non sono problematiche, si parte sempre intorno alle nove, certo le città non sono vicine tra loro, le distanze sono incredibili, percorriamo ogni giorno molti km, da Boston a Niagara sono circa 700, da Niagara a Cornini 300 e da Corning a Washington altri 400, ma non ci pesano, i pullman sono comodissimi e le strade americane non ti fanno sentire il mal di schiena.
Eccola, è lì la famosa CASA BIANCA, come al solito la TV ti fa vedere che è molto più grande, incredibile siamo di fronte alla residenza dell’uomo più importante del mondo , e vedo solo una macchina della Polizia, sicuramente Il Presidente non è in casa., ma è pur sempre una residenza governativa..e qui faccio i confronti, ma come si fa’ a non farli?
Stamani abbiamo un’ottima guida locale, ci spiega tantissime cose, vediamo sempre dal fuori il CAMPIDOGLIO, il monumento a Lincoln, il cimitero di Arlinghton, dove sono sepolti i fratelli Kennedy. L’America è una nazione giovanissima, però quanto ha sofferto, quanti uomini persi in Vietnam o in Afghanistan o la tragedia delle torri gemelle e con tutto rimane The BIG. Visitiamo anche un paio di musei, quello dedicato al popolo indiano e quello della NASA, quest’ultimo è pieno di cose molto interessanti. Modelli delle varie navette , filmati, oggetti spaziali, insomma da vedere. Di sera, ci viene proposto di andare ad Alexandria, consiglio se state a Washington che andate fare ad Alexandria? , come dicono a Roma è stata una “sola”..speso 30 dollari, piu cena, per fare che? Vedere da fuori la casa di qualche presidente.
Finalmente si arriva a New York, si alloggia al Millenium, in genere non scrivo mai sugli alberghi, ma questo lo consiglio alla grande, siamo nella 44′ strada circa 50 mt da Times Square, luci sempre accese, negozi open 24 su 24, compreso il negozio della Apple.
Ci fermiamo 4 giorni, arrivare alla fine del viaggio a N.Y. credetemi che ‘ molto meglio, alcune delusioni spariranno immediatamente, mentre se si fa’ come tappa iniziale credo che la rimpiangi per tutto il viaggio. Riusciamo a fare tantissime cose, qui ci siamo divisi c’è qualcuno, che già c’è stato, per me e gli altri del mio piccolo gruppo è la prima volta. E così le nostre giornate prendono strade diverse. Si visita il museo di storia naturale, il MET e il Gugghenaim, io, mio nipote e un’amica li visitiamo il giorno della partenza, passeggiamo per CENTRAL Park, facciamo gita sul battello, da dove si vede il famoso sky Line, Si va a ground zero a Wall street dove le parti intime del famoso toro vengono ogni minuto palpeggiate, è per questo che la borsa a volte va male, tutti toccano e il toro si sconvolge ah ah .con i miei nipoti mia sorella ed una amica andiamo a vedere anche la partita di baseball, Yankees contro i White Sox di Chicago, l’organizzazione è fantastica, ad ogni anello dello stadio ci sono negozi ed centri accoglienza. Non ti puoi perdere, unica nota nota negativa: la pioggia! Mio nipote che aveva prenotato i biglietti su internet e ritirati allo stadio era molto arrabbiato lui che gioca a baseball rischiava di non vedere ne’ il suo giocatore preferito e né la partita. Dopo due ore hanno ripreso a giocare, che spasso alla fine è stato uno show, ballavano, cantavano, le famiglie ci vanno a passare la domenica. Elenco le cose che abbiamo visto un po’ in ordine sparso, ,il mattino facciamo colazione a 10 mt dall’albergo e la sera che è libera si va dove si vuole. Rockefeller Center, Greenwich Village, a pranzo il famoso hot dog. con il pullman si fa il giro della città Chinatown, Bronx, brooklin, ed Harlem . Qui la mattina dopo assistiamo a una messa gospel, a piedi camminiamo tantissimo, ormai abbiamo capito come funziona, le strade importanti sono due la 5′ e la 6′ poi ci sono le strade che le incrociano, tipo, la 44′ dove siamo noi, non ci si perde. Ci sarebbe ancora da girare vedere altri musei, un posto bellissimo da visitare è la biblioteca. Migliaia di libri circondati da tavoli pieni di computer. un contrasto da non perdere . Infine l’Empire State Building, prima era il più grande grattacielo ora non più, si arriva prima all86 piano e poi al 126, quando arrivo sulla terrazza cerco di vedere se c’è Cary Grant o Tom Hanks che mi aspettano, invece niente solo una gran confusione di persone, a malapena riesco a fare delle foto, bellissimo panorama. Quando scendiamo, un’amica per tornare in albergo vuole prendere il taxy, la convinco a prendere il risciò e già risciò a N.Y. lei aveva timore, invece ci siamo divertiti tantissimo, non vi dico però quanto abbiamo speso, solo 3 dollari al minuto e se avete presente dove è l’Empire e dove è il nostro albergo, ci arrivate da soli. È ora di ripartire, anche nell’ultima ora facciamo compere, c’e’ chi si è fatto venire i lividi sul braccio per portare le buste. N. Y è una grande metropoli, complessa ma viva. Forse rimanerci una settimana è troppo ma un giorno in più non mi sarebbe dispiaciuto. Che dire che non ho già detto altre volte, certo preferisco altri posti ma credo che anche queste città “vuote” alla fine valga la pena visitare e ti rendi conto che anche loro hanno qualcosa che ti rimarrà per sempre nel cuore e nella memoria. Good bye The Big Apple!
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