Come trascorrere il weekend lungo del 25 Aprile od il ponte del 1° Maggio? La mia scelta dello scorso anno che vi propongo come consiglio per la primavera 2014 è stata Madrid, la calda, passionale e solenne capitale spagnola. Conoscevo poco della Spagna continentale, fino ad allora ero stata per le vacanze estive al mare alle Baleari, per il mio viaggio di laurea alle Canarie, ma non avevo visitato quasi nulla di questa grande nazione ed allora perché non cominciare dalla Capitale? Non potevo fare scelta migliore! Inizio subito, com’è di mia abitudine, a darvi quei consigli pratici che caratterizzano l’organizzazione del viaggio. Budget limitato purtroppo.. la scelta del volo ricade sulla compagnia Ryainair che offre dei voli effettivamente molto economici per Madrid, purtroppo con degli orari un po’ difficili (partenza da Bergamo intorno alle ore 8:00, piuttosto accettabile; ritorno con partenza da Madrid alle ore 6:30) ma comunque affrontabili. All’uscita dall’aeroporto per arrivare in centro si può prendere la metro che in una ventina di minuti porta al centro città. Come sistemazione, sempre stando attenti al portafoglio, ho prenotato un ostello a 5 minuti a piedi da Puerta del Sol spendendo 180 euro per una camera matrimoniale con bagno in camera per 5 giorni (Room 007 Ventura Hostel). Ostello molto carino, di recente costruzione, pulito, ben organizzato, gestito da ragazzi giovani pronti a dare consigli ai turisti per la visita della città. Dopo aver lasciato i bagagli in ostello siamo partiti subito alla scoperta di questa magnifica città. Essendo così vicini a Puerta del Sol abbiamo colto l’occasione per passarci subito ed andare a vedere la statua che rappresenta il simbolo di Madrid: l’orso. Si dice appunto che il nome della città provenga da Ursaria, ovvero “terra degli orsi” per la massiccia presenza di questi animali nella foresta circostante nel Medioevo. Superata Puerta del Sol ci siamo incamminati verso Plaza Major, una grande piazza a pianta rettangolare, circondata da edifici color mattone di tre piani con i balconi che danno direttamente sulla piazza, ben 237 balconi! Al centro della piazza la statua di Filippo III di Spagna sovrasta la piazza. Abbiamo proseguito la nostra passeggiata verso il quartiere colorato, tipicamente spagnolo de La Latina dove abbiamo accuratamente scelto un localino semplice ma tipico per pranzo: Almendro 13. Se passate da quelle parti non potete perdervi la specialità della casa: huevos rotos, un piatto con uova, patate, pancetta. Le porzioni sono sostanziose.. magari prendetene mezza!! Nel pomeriggio seppur sazi e insonnoliti abbiamo proseguito la nostra passeggiata andando a visitare il Palazzo Reale. E’ sempre affascinante addentrarsi nelle storie dei reali, nella loro vita sontuosa e lontana da quella comune. La visita è bella e piacevole, seppur nulla di così impressionante. Tornando verso l’ostello siamo passati dalla Gran Via, proponendoci di tornare per un po’ di shopping nei giorni futuri. Per cena abbiamo optato per un tapas bar (la Descubierta) vicino all’ostello, scoprendo poi una zona piena di localini carini addentrandoci nelle stradine di fronte a Puerta del Sol.
Il monastero de l’Escorial
Il giorno successivo affrontiamo una gita fuori porta: andiamo a visitare il museo de l’Escorial. Prendiamo il treno da Atocha che in pochissimo tempo ci porta nel paese di San Lorenzo de El Escorial appena fuori Madrid. La visita ci occupa tutta la mattinata e merita veramente tutto il tempo trascorso. L’edificio è stato voluto da Filippo II di Spagna ed è stata residenza dei Re di Spagna oltre che monastero e chiesa. La Basilica che si trova al suo interno è un’opera di gran valore artistico e architettonico. Finita la visita al museo, prendiamo un panino veloce e passeggiamo rilassati nei giardini che dal monastero portano alla stazione, la sensazione di pacatezza e il silenzio di questi giardini curati sono impagabili. A metà pomeriggio si torna a Madrid e andiamo in ostello per una doccia veloce per dopo uscire e saltare di tapas in tapas tra un bar e l’atro sempre nella zona delle Descubierta della sera precedente. Dopo esserci saziati abbiamo preso qualche cocktail godendoci la movida spagnola.
La movida madrilena
Il giorno successivo dopo un’abbondante colazione in Puerta del Sol alla Mallorquina (brioches e dolci assolutamente da provare), ci dedichiamo ad una full immersion nella Madrid culturale: mattina al Mureo Reina Sofia, dove si trova Guernica di Picasso ma anche moltissime altre opere di grandissimo pregio oltre alla struttura architettonica stessa che merita la visita, e al pomeriggio Thyssen-Bornemisza, molto ben organizzato e di cui ho particolarmente apprezzato la parte relativa agli impressionisti e all’arte contemporanea. Interessanti in entrambi i musei sono anche le mostre temporanee. Usciti dal museo ci siamo rilassati con una bella passeggiata al Parco del Retiro semplicemente attraversando la strada rispetto al Thyssen-Bornemisza.
Per cena siamo andati verso La Latina, da Juana la Loca, un localino perfetto per delle tapas un po’ più raffinate ma veramente ottime.
L’ultimo giorno a Madrid comincia come sempre con un’ottima colazione a la Mallorquina per poi proseguire verso il tempio di Debod.
Mi incuriosiva il fatto di sapere che in centro città ci potesse essere un tempio egizio ed effettivamente è cosa molto particolare anche se purtroppo, secondo me, non inserito sufficientemente bene all’interno della città, ma piuttosto defilato, poco visitato e poco valorizzato. A questo punto è giunto il momento di fare un po’ di sano shopping per le vie del centro!! Finita la pazienza del mio fidanzato, lo accompagno al museo navale. La pensavo una visita noiosa con poco materiale su cui focalizzare l’attenzione, invece è stato veramente molto interessante (è presente la prima cartina in cui è rappresentata l’America) anche per me che non sono un’appassionata! Se volete vedere qualcosa di insolito e poco frequentato andate a farvi visita (è richiesta una donazione volontaria di 3 euro). Per pranzo scegliamo un bar alla fine della Gran Via molto frequentato a pranzo che propone tapas di ogni tipo molto curate e appetitose. Nel pomeriggio non ci resta che passeggiare senza una meta precisa per i quartieri che ancora non abbiamo visto come Salamanca e Malasana. Non ci sono monumenti particolari da visitare ma c’è da gustarsi l’aria tipicamente rilassata e assorta della Spagna. Purtroppo l’unica nota dolente del viaggio è stata la merenda dell’ultimo giorno: i churros.
Curiosa come al solito, non vedevo l’ora di assaggiare le cose tipiche, però essi consistono in bastoncini di pastella fritta da intingere nella cioccolata calda e per nulla facili da digerire. Questo purtroppo mi fa saltare la cena e il mio fidanzato, che ha scampato il mal di stomaco, ha optato per un panino con il prosciutto crudo –jamon iberico– al Museo de Jamon, una vera istituzione a Madrid, presente in più punti vendita della città. Panino rispettabile ma nulla di impressionante. Purtroppo ci aspettano le valigie in ostello e giusto giusto un riposino di qualche ora prima di partire per l’aeroporto (sveglia alle 3:00!).
I churros
Ci svegliamo molto presto e scendiamo in strada convinti di trovare una città silenziosa e dormiente ed invece troviamo molta più gente per le strade rispetto all’ora di pranzo.. è proprio vero che i madrileni non dormono mai!! Per raggiungere l’aeroporto prendiamo il pullman diretto che da Atocha si ferma a Plaza de Cibeles, piuttosto vicina all’ostello per soli 5 euro e così si chiude il nostro lungo weekend spagnolo, arricchiti della simpatia e della solarità che solo questo popolo riesce ad infondere!
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